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Netflix ha smontato le critiche secondo cui la sua nuova serie tv di Selena Gomez, Tredici, renderebbe glamour il suicidio.
La cantante e attrice ha contribuito a portare sul piccolo schermo l’omonimo romanzo di Jay Asher. La serie, che racconta di una liceale bullizzata che si toglie la vita, ha debuttato in streaming su Netflix dal mese scorso.
Tredici, con protagonista l’attrice emergente Katherine Langford nei panni di Hannah Baker, è diventata subito una hit, anche se qualcuno sostiene che il progetto possa contribuire al disagio di chi soffre di problemi mentali.
'Ho una grande preoccupazione… che i giovani possano identificarsi troppo con la figura di Hannah e che vedremo più suicidi dopo questa serie', ha commentato Dan Reidenberg, executive director di Suicide Awareness Voices of Education (SAVE), su ABC News.
Il momento in cui la Baker si toglie la vita è presentato in veste grafica e molto ben dettagliata: la si vede nella vasca da bagno con i polsi tagliati. Il suo corpo viene scoperto dai genitori.
'Penso che questa serie possa fare più male che bene', aggiunge Reidenberg. 'Non ci sono ragioni né giustificazioni per cui una produzione - di news o spettacolo - debba essere così descrittiva'.
In un video, chiamato Beyond the Reasons, la Gomez ha spiegato le motivazioni della produzione: 'Volevamo presentare la cosa in modo onesto e volevamo fare qualcosa che possa magari aiutare la gente perché il suicidio non dovrebbe mai essere un’opzione'.