Rebel Wilson ha vinto la causa per diffamazione intentata contro tre magazine facenti capo alla Bauer Media.

In otto articoli, apparsi nel 2015 sulle riviste Woman's Day, Women's Weekly, OK Magazine e New Weekly, l’attrice veniva dipinta come una 'bugiarda' per aver mentito pubblicamente sulla sua età, sul suo vero nome e sul suo grado di istruzione.

Nella giornata di mercoledì, 13 settembre, il giudice John Nixton ha condannato il gruppo editoriale a versare nelle casse della Wilson un risarcimento da 3 milioni di euro per aver danneggiato la reputazione della 37enne.

Rebel si trovava a Londra mentre veniva emessa la sentenza, ma in tribunale c’era il suo legale Richard Leder, che all’esterno dell’edificio ha dichiarato: 'Rebel ha sempre sostenuto che non era una questione di soldi. Ma si era ripromessa di far pagare il conto alla Bauer Media'.

La Wilson ha già fatto sapere che devolverà interamente il denaro in beneficenza.

'Se dovessi vincere la mia causa per diffamazione, darei ogni singolo dollaro ad associazioni benefiche, li investirei in borse di studio o nell’industria cinematografica australiana per nuovi posti di lavoro', ha dichiarato in precedenza.

Durante le tre settimane di processo, tenutosi alla Corte Suprema di Victoria, Melbourne, Rebel ha sostenuto che gli articoli in questione abbiano danneggiato la sua reputazione e le abbiano fatto perdere numerosi film.

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