George Clooney è impegnato nella promozione di 'Suburbicon', il nuovo film ambientato negli anni Cinquanta che racconta la storia di un quartiere residenziale apparentemente perfetto, dove si nasconde in realtà una spirale di odio, razzismo e violenza.

Quando si è trattato di ideare il set e il mood del film, Clooney ha guardato al lavoro del regista tedesco Douglas Sirk, noto per film come 'Secondo amore' del 1955.

'In particolare ci siamo ispirati a “Come le foglie al vento” del 1956', ha spiegato su Empire magazine. 'Volevamo mostrare la nostra idea del 1950 e darle profondità. Da lì è sembrato tutto più semplice. Certo, era più semplice se eri un uomo bianco. Per tutti gli altri è stato un periodo piuttosto duro'.

'Suburbicon' è basato su una sceneggiatura di Joel ed Ethan Coen, scritta nel 1986 poco dopo l’uscita del loro film 'Blood Simple-Sangue facile'. Quando Clooney ha iniziato a interessarsi al progetto, però, ha deciso di sviluppare il concept in una direzione diversa.

'Stavo scrivendo un film su “Crisi a Levittown” (documentario del 1957 sugli episodi di razzismo subiti da una famiglia nera che si trasferisce in un quartiere bianco). Volevo parlare di muri costruiti e di minoranze che fungono da capro espiatorio, temi che tristemente non cessano mai di essere importanti. Allo stesso tempo tirai fuori una versione di “Suburbicon” del 1999 e pensai che i due progetti insieme erano perfetti', ha spiegato il 56enne.

Nel cast ci sono anche Matt Damon, Julianne Moore e Oscar Isaac.

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