Armie Hammer ha ancora il dente avvelenato con l’Academy Awards per aver assegnato l’Oscar a Casey Affleck, nonostante su di lui pendessero delle accuse di stupro.

Al protagonista di 'Chiamami col tuo nome' non va giù la disparità di trattamento mostrata dalla commissione che, per un episodio simile, ha fatto fuori senza crearsi troppi scrupoli il regista Nate Parker, accusato di aver violentato una ragazza, poi suicidatasi durante gli anni del college.

'Nate ha commesso in passato degli errori atroci e difficili da superare - ha dichiarato l’attore 31enne al The Hollywood Reporter -. Lo capisco. Ma è successo quando aveva 18 anni ed è stato messo in croce. Allo stesso tempo però è stato assegnato un Oscar a un ragazzo accusato di violenza sessuale'.

'Lui (Parker) ha commesso qualcosa di atroce e imperdonabile, ma la sua intera vita è stata distrutta, mentre all’altro ragazzo (Casey) è stato conferito il premio più alto a cui un attore possa aspirare. Per me è un’ingiustizia'.

Affleck è stato accusato di aver molestato due donne durante le riprese del film 'Joaquin Phoenix - Io sono qui', risalente al 2010: l’attore 41enne ha sempre negato le affermazioni e per il caso non ha subito alcun tipo di condanna.

'Non sto dicendo che Nate sia un santo. Sto solo dicendo che sono stati utilizzati due pesi e due misure. Questa è disparità. Sono stati utilizzati due diversi standard per valutare una situazione simile', ha aggiunto Hammer.

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