Con 'Lazzaro felice' Alice Rohrwacher è stata applaudita a Cannes per oltre 10 minuti di fila.

Presentato al Grand Théatre Lumìère, il terzo film della regista 36enne è al contempo un racconto sulla trasformazione della nostra società e un 'film politico e religioso che racconta un mondo scomparso'.

'Il racconto dell'abbandono delle campagne, della trasformazione sociale del nostro paese è stato fatto tante volte ma io sentivo che ne mancava un pezzo. Sì la gente è andata in città ma ci è andata perché l'istituzione della mezzadria, che stava alla base del mondo contadino, è crollata. Questo è successo del 1982, io ero già nata, non parliamo di un'epoca così lontana', spiega Alice Rohrwacher a La Repubblica.

A vestire i panni di Lazzaro è Adriano Tadiolo, 20enne alla sua prima esperienza cinematografica.

'“Lazzaro felice” è un film in cui il protagonista è meno protagonista di tutti, l'impresa era soprattutto quella di raccontare un non protagonista che non cambia lungo la storia, che rimane radicato a se stesso e per questo è di sostegno agli altri. Solitamente nei film siamo abituati a eroi che cambiano, che prendono coscienza, compiono trasformazioni. Il nostro Lazzaro non può cambiare perché è il mondo intorno a lui a cambiare, a inseguire qualcosa'.

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