La biopic dedicata a Mia Martini non è ancora approdata sullo schermo ma solleva già le prime polemiche.

Fra gli insoddisfatti c’è soprattutto Leda Bertè, sorella maggiore di Mia Martini e Loredana Bertè, che a poche settimane dal debutto di 'Io sono Mia' ha espresso il suo dissenso nei confronti della produzione: contestandone anzitutto la poca veridicità.

'L'idea di fare un film su mia sorella, Mia Martini, è stata mia. Tre o quattro anni fa ho incontrato Luca Barbareschi, che ora ha prodotto il film “Io Sono Mia”, e gli ho consegnato un progetto per fare qualcosa su Mimì. Tant'è vero che avevo già scritto tutta la storia dei Bertè e avevo depositato alla Siae il fascicolo', racconta Leda Bertè a Spy.

'Eppure, nonostante questo, non sono stata interpellata per la sceneggiatura, a differenza delle mie sorelle Loredana e Olivia. Sono convinta che questo film non rispecchi la verità sulla vita della mia famiglia e di Mimì'.

La morte della cantante è avvenuta nel 1995 e secondo Leda è avvenuta in circostanze poco chiare, ma non è mai stata indagata a dovere.

'Io e Loredana abbiamo visto sul cadavere di nostra sorella dei lividi sia sulle braccia sia sulle gambe. Il che fa pensare a una discussione piuttosto violenta con qualcuno, forse con nostro padre a cui si era riavvicinata? - dice Leda -. È stata una morte avvolta nel mistero, ci sono troppi punti oscuri, anche se sono passati tanti anni credo sia giusto riparlarne'.

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