Con ogni nuovo film, Gabriele Muccino svela un tratto della sua personalità.

Nel caso de 'Gli anni più belli', il regista ha voluto parlare di come interpreta l’esistenza, del senso profondo della vita e della sua circolarità, che a volte ci sorprende ma non del tutto.

'Quello che “Gli anni più belli” racconta è che dopo tutte le nostre fatiche, le sconfitte e le vittorie, le cose che ci fanno stare bene sono quelle più semplici che avevamo a portata di mano a sedici anni', afferma Gabriele Muccino a La Repubblica.

'La grande giostra della vita ci porta a scoprire quello che avevamo già in tasca, ma poi siamo andati a cercare altro, a sbattere contro i muri, a aderire a verità che non erano tali, a inseguire illusioni. Ci siamo lasciati corrompere da qualcosa che pensavamo fosse meglio di quello che avevamo'.

L’ultimo film del regista arriverà nelle sale il 13 febbraio ed è interpretato da Pierfrancesco Favino, Micaela Ramazzotti, Kim Rossi Stuart, Claudio Santamaria e Emma Marrone.

Le musiche originali de 'Gli anni più belli' sono di Nicola Piovani, con il quale Muccino torna a lavorare dopo 'A casa tutti bene'. Mentre il titolo del film riprende il brano inedito (che uscirà il 3 gennaio) di Claudio Baglioni e ne scandisce anche la storia: 'Quando sono andato a chiedergli due pezzi suoi, storici, che sono nel film, lui e sua moglie Rossella mi hanno proposto un inedito, è venuto fuori questa specie di Baglioni d’annata. Una canzone che sembra vintage. Praticamente perfetta'.

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