Fra pochi giorni Marco D’Amore tornerà sul grande schermo nei panni del suo personaggio più amato, Ciro Di Marzio.

Il 5 dicembre arriva nelle sale 'L’Immortale', film che fa da ponte tra la quarta e la quinta stagione di 'Gomorra - la Serie' e racconta la nuova vita del camorrista in Lettonia, insieme a flashback del suo passato.

'Dopo la seconda stagione, proprio mentre credevo che fosse esaurito il suo percorso, mi sono detto: “Ciro non può essere morto”. In quel periodo riflettevo sul fatto che cinema e tv sembrano due mondi separati che non comunicano mai e ho pensato di giocare con la narrazione costruendo un racconto per il cinema a partire dalla serie tv che non fosse solo un prequel o uno spin-off, ma un ponte per passare dall’una all’altro', spiega Marco D’Amore nella sua intervista a Leggo.

L’attore napoletano veicola alcune affinità col suo protagonista, che oltre a dargli il volto, sembra condividere l’amore per il pericolo.

'Quando c’è stato il terremoto a Napoli Ciro aveva 21 giorni mentre io ero nella pancia di mia mamma: condividiamo una “natura tellurica” - commenta D’Amore -. Io e Ciro abbiamo più o meno la stessa età e siamo cresciuti negli stessi quartieri, infatti ho visto tante delle cose che raccontiamo nel film: ricordo tanti ragazzini che invece di tornare a casa come me restavano in strada fino a tardi, facevano piccoli furti e si avvicinavano a figure di adulti pericolose'.

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