Claudio Santamaria è un fermo sostenitore dell'unicità.

Soprattutto nel cinema, dove secondo l'attore romano non esiste la formula che prevede il passaggio della staffetta da una celebrità a un'altra: perché ad esempio di Alberto Sordi ce ne sarà sempre uno solo.

'Sordi è unico. Adesso vedo tanti tentativi di imitazione, che non hanno nulla a che vedere con quel tipo di comicità e di follia', afferma Claudio Santamaria nella sua intervista a Movieplayer.

'Non credo ci siano eredi nell'arte, gli attori sono unici - spiega l'attore di “Lo chiamavano Jeeg Robot” -. Non ci sono eredi di Gassman ad esempio, o di Mastroianni. Nel caso di Sordi non c'è un attore con quella follia, era un matto. Quando guardo “Un americano a Roma” dove lui figura anche tra gli sceneggiatori, penso sempre che la maggior parte delle cose che accadono in quel film, sia improvvisazione. Parlare di eredi di Sordi è come pensare a un erede di Totò: un'altra maschera, un altro straordinario personaggio che scriveva e inventava di volta in volta recitando'.

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