Kate Winslet si è pentita di aver lavorato con Roman Polanski in 'Carnage' del 2011 e con Woody Allen in 'La ruota delle meraviglie' nel 2017.

In una nuova intervista con il periodico britannico domenicale The Observer, l’attrice ha confessato che il rimpianto per aver accettato gli ingaggi l’accompagnerà per sempre.

'Non avrei dovuto lavorare con Woody o Roman, e probabilmente sarò per sempre alle prese con quei rimpianti. È semplicemente incredibile che quegli uomini siano stati tenuti in così alta considerazione in questo settore, e per così tanto tempo. Sfido chiunque nella comunità della recitazione a negare che le parti nei loro film fossero fortemente ambite. E questo è cambiato'.

Molti attori che calcarono il set con Allen in passato hanno espresso profondo rammarico, dopo che la figlia adottiva del regista, Dylan Farrow, ha ribadito che il padre ha abusato sessualmente di lei (ancora bambina) nel 2013. La prima volta che la donna ha puntato il dito contro Allen era il 1992.

Di contro il regista ha sempre negato le accuse.

Anche Polanski è nell’occhio del ciclone da quando fuggì in Europa negli anni Settanta prima di poter essere condannato per sesso illegale con un minore.

Ieri ha debuttato su HBO la miniserie televisiva documentaria americana “Allen v. Farrow” (4 episodi in tutto) che verte sull'accusa di abuso sessuale presumibilmente perpetrata da Woody Allen ai danni della figlia.

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