Mark Salling è morto per asfissia.

A confermare la notizia è stato il coroner di Los Angeles che ha esaminato il corpo senza vita dell’ex protagonista di Glee, uccisosi a 35 anni.

L’attore è stato ritrovato penzolante da un albero nei pressi della sua casa di Sunland, California, il 30 gennaio.

Già la scorsa settimana il medico legale aveva diffuso la notizia del suicidio.

Nelle prossime settimane verranno invece resi noti i risultati dell’esame tossicologico, per determinare se Mark avesse assunto alcol o droghe prima di compiere l’estremo gesto.

Salling era stato condannato per possesso di materiale pedo-pornografico.

L’attore era apparso di fronte ai giudici di Los Angeles il 18 dicembre, due mesi dopo aver deciso di patteggiare la sua pena, in seguito al ritrovamento nel suo computer portatile e nella sua chiavetta USB di oltre 50mila immagini raffiguranti dei bambini durante degli atti osceni.

Le vittime avevano un’età compresa dai 3 ai 5 anni.

All’epoca del suo arresto, Salling rischiava fino a 20 anni di carcere, ma, dopo aver scelto di collaborare con i giudici, si attendeva una pena non superiore ai sette anni di detenzione.

Già nell’agosto 2017 era circolata la notizia di un tentato suicidio, poi smentita dal suo portavoce.

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