Alessio Cremonini non ama parlare in pubblico. Tuttavia, da quando ha realizzato il film 'Sulla mia pelle' i riconoscimenti continuano a fioccare e il cineasta è spesso nel mirino dei media.

L’ultimo riconoscimento collezionato da Cremonini è il Premio per il film dell’anno ai Nastri d’Argento 2019, dove il 46enne di Roma ha espresso il suo punto di vista sulla pellicola dedicata all’ultima settimana di vita di Stefano Cucchi, morto in circostanze mai chiarite, durante il periodo di custodia in carcere nell’ottobre 2009.

'È un film sul dolore, sulla sofferenza fisica e mentale di un concittadino morto in carcere. Non un film sulla battaglia, meritoria che portano avanti Ilaria Cucchi e la sua famiglia, ma un film in grado di mostrare quello che nessuno ha potuto far vedere: Stefano', spiega Alessio Cremonini a Optimagazine.

A vestire i panni del compianto Cucchi è Alessandro Borghi, che per la sua acclamata performance è stato insignito del David di Donatello 2019 come Migliore attore.

'Alessandro, oltre ad essere un grandissimo attore, è una persona molto delicata e riservata', afferma il regista.

'Che è risuscita a trasmettere il senso del dolore e della sofferenza che apparteneva a Stefano, senza ricorrere ad urla o a scene esasperate. L’obiettivo era quello di realizzare un film che non fosse urlato'.

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