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Manuel Agnelli rompe il silenzio sul suo addio a 'X Factor' e chiarisce i motivi di una decisione che segna la fine di un capitolo importante.
'A "X Factor" avrei corso il rischio di diventare grottesco: avevo già detto quello che dovevo dire', spiega il frontman degli Afterhours, sottolineando come il percorso nel talent avesse perso per lui ogni possibilità di evoluzione.
Nel racconto emerge anche il rapporto con i Maneskin, la band che ha contribuito a lanciare nel mercato internazionale. 'Hanno dimostrato che il rock è universale', afferma Agnelli, riconoscendo alla formazione romana la capacità di trasformare un linguaggio di nicchia in un fenomeno globale senza snaturarlo.
La scelta di lasciare la tv coincide con un momento di forte ridefinizione personale e professionale. Agnelli racconta la fatica di anni intensi tra palchi, progetti paralleli e continue richieste mediatiche: un ritmo che, unito agli impegni del tour teatrale di 'Lazarus' e alle attività degli Afterhours, lo aveva portato a interrogarsi sulla necessità di recuperare spazio creativo.
Non manca una riflessione più intima. 'Ho perso troppi amici per l'eroina. A trent'anni ho avuto un crollo pesante e la musica mi ha salvato', ricorda, mettendo in prospettiva il valore delle scelte attuali e la volontà di non ripetere errori del passato.
Oggi Agnelli guarda avanti con nuovi progetti discografici, il lavoro sulla propria etichetta e un rinnovato impegno nel mentorship artistico. Un percorso che segna il ritorno alla sua dimensione più autentica, lontano dal rumore televisivo e più vicino alla musica che vuole continuare a costruire.