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Paolo Sorrentino arriva a Buenos Aires e confessa subito: 'Sono felicissimo di essere qui... È quanto di più vicino a Napoli possa immaginare'.
Da qui parte il suo omaggio a Diego Armando Maradona, figura che considera decisiva per la nascita stessa della sua vocazione: 'La mia passione per il cinema nasce innanzitutto dalla passione per Maradona', spiega, ricordando la folgorazione allo stadio a quattordici anni, quando capì 'che cosa significasse lo spettacolo prima ancora che lo sport'.
L’occasione del viaggio è il laboratorio in Patagonia promosso da PlayLab Films: dieci giorni di lavoro con cinquanta giovani selezionati, impegnati in una residenza creativa sotto la guida del regista. L’incontro è stato presentato dall’Istituto Italiano di Cultura, dove Sorrentino ha criticato i tagli ai fondi del settore: 'Tagliare i finanziamenti al cinema è una visione miope, non solo dal punto di vista culturale ma anche economico'.
Pur colpito dall’energia della capitale argentina, Sorrentino ha escluso l’idea di dedicare un film alla città: 'La cultura di un luogo è profonda e insondabile per chi non è di quel luogo... potrei raccontare un uomo che vive a Buenos Aires, non la città stessa'.
Inevitabile il paragone tra Maradona e Lionel Messi: 'Ero a favore di Maradona come persona... era un essere umano complesso, e anche come giocatore credo sia stato più forte'.
Sorrentino proseguirà la residenza creativa di PlayLab Films dall’1 all’11 dicembre in Patagonia e, come 'ospite illustre' di Buenos Aires, parteciperà a una serie di incontri istituzionali sulla cooperazione cinematografica tra Italia e Argentina.