Quest’anno Alessio Boni si è calato nei panni di personaggi sfaccettati e complessi, la cui vita ha lasciato un segno indelebile nella vita degli italiani.

L’ultimo uomo a ispirare l’attore bergamasco è Giorgio Ambrosoli, il commissario liquidatore della banca di Michele Sindona che l'11 luglio 1979 pagò le sue indagini su un sistema politico-finanziario corrotto con quattro colpi di rivoltella.

'La personalità e la vicenda di Giorgio Ambrosoli erano di per sé delicate', afferma Alessio Boni in un’intervista con SuperGuida Tv.

'Io sono di Bergamo e quando avvenne l’attentato anche se ero piccolo ricordo l’eco che la notizia ebbe in famiglia - rivela il 53enne - Quando una volta a Palermo parlai di Giorgio Ambrosoli poche persone sapevano chi fosse e non parlo solo di giovani ma anche di persone della mia stessa età'.

L’agenda di Boni è sempre molto fitta, tuttavia, a convincere l’attore a recitare nella fiction è stato il libro scritto dal figlio di Ambrosoli.

'Quando mi è arrivata la proposta di interpretare Giorgio Ambrosoli avevo altri impegni e non sapevo se accettare o meno. Il direttore di Rai Fiction Tini Andreatta mi ha chiesto di leggere bene la sceneggiatura e di parlarne con Alessandro Celli. Non volevo farlo perché in quel momento c’era troppa carne al fuoco. Ho letto poi il libro di Umberto, il figlio di Giorgio, e quello di Staiano e da quel momento mi sono convinto. Mi ha colpito la semplicità e la normalità di un essere umano che faceva l’avvocato assolvendo ai suoi doveri. Giorgio Ambrosoli è un esempio di coraggio. Mi ha dato una bellissima lezione di etica. La verità a qualcuno fa male ma a chi vuol essere libero rende ancora più libero. Ringrazio chi ha insistito perché io non l’avrei fatto'.

LATEST NEWS